Pasqua di Risurrezione 2015
Il Gesù narratore e inventore di parabole è un poeta, mostra cioè forza poietica, creativa. E chiede anche ai lettori delle parabole e dei Vangeli di assumere questa capacità che non va pensata come riservata ai geni o agli artisti, ma è un atteggiamento esistenziale, una modalità di rapportarsi al mondo possibile a ogni uomo. In che consiste? Essenzialmente, nella capacità di vedere e di rispondere. Il Gesù narratore di Dio è anzitutto un uomo capace di osservare e di rispondere al reale.
Luciano Manicardi, Gesù narratore di Dio
(Ed. Messaggero, Padova, 2015, p. 30)
Tu hai voluto sposare, Gesù, la nostra caduta,
fino a quel senso dell’abbandono di Dio.
Patire quell’abbandono:
non è forse per questo che siete,
o Fratelli, assetati di salire un giorno ai Cieli?».
Francis Jammes (1868-1938), Il Crocifisso del poeta
(Medusa, Milano 2012, p. 65)
Ai 21 cristiani copti, martiri in Libia,
e a tutti i cristiani sotto il terrore
Forse è un errore della primavera
quella strage laggiù, oltre il mare,
dove l’usignolo non cantò più la sua notte,
le mani si chiusero nel sangue,
l’albero dei giorni schiacciò il suo seme
per una figura del mondo lacerata
nella globalizzazione dell’indifferenza.
Innocenti colombe nel grido della luce,
emigrate altrove: e qui sosta la carta muta.
Forse, ma è anch’essa un mistero,
e Tu, Signore Risorto, Tu che ancora
sei il “narratore di Dio” nella voce delle strade
sconvolte, per Te rimanga il mondo
malgrado la morte, i lutti, le sventure.
Ed oltre il tempo dei naufragi nasca la vita
che viene dalle tue mani aperte poiché
Tu racconti quel futuro di Dio per i poveri,
gli indifesi, figli di un libro non ancora scritto.
Solo la tua voce nuova diventi la parola
sulle rive del sogno perché non si uccida più il mare
quando esplodono le dita di Dio
sul mattino di Risurrezione.
Auguri di buona Pasqua
dalla Comunità di San Leolino
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